Scuola di Arti e Mestieri F. Bertazzoni Suzzara

Edizioni 2023

Arte in Arti e Mestieri XX+III – Favoloso Fellini!

 

L’edizione XX+III della Rassegna

Conclusosi un ciclo nel 2020, con la realizzazione di un evento antologico che rendesse conto di un ventennio intenso di lavoro iniziato all’alba del nuovo millennio, a partire dall’anno seguente ne abbiamo inaugurato uno nuovo. A vent’anni esatti dalla sua fondazione, la rassegna Arte in Arti e Mestieri ha intrapreso nel 2021 un nuovo corso: quell’edizione – non a caso segnalata come la XX+I – non è stata più a tema libero, ma è diventata un atteso momento di confronto per l’arte e la cultura italiana su un argomento, scelto con attenzione alle ricorrenze dell’anno in corso.

Se per il 2021 – a 700 anni dalla morte del Sommo Poeta – abbiamo doverosamente realizzato il progetto Dante Eterno 1321-2021, per il 2022 – a 100 anni dalla scomparsa del poeta di Casarsa – ci siamo concentrati su quella che forse è stata la figura più discussa e controversa della cultura italiana del XX secolo, proponendo l’evento 100% Pasolini. 

Anche per il 2023, come già per i due anni precedenti, abbiamo deciso di dedicare la rassegna ad un personaggio del quale ricorresse un anniversario anzi, in questo caso, più di uno: Federico Fellini. L’anno in corso, infatti, è un anno perfetto per ricordare il Maestro riminese: sono passati settant’anni dall’uscita de I vitelloni (1953), sessanta da quella del suo capolavoro 8½ (1963), mezzo secolo dal memorando Amarcord (1973), quarant’anni dall’uscita di E la nave va (1983) e, infine, trent’anni dalla sua scomparsa

Pasolini fu un appassionato lettore di Dante e un collaboratore di Fellini, che a sua volta si ispirò al genio fiorentino. Tout se tient, direbbe qualcuno. Se con Dante avevamo una legittima pretesa di “ecumenismo” e con Pasolini una vivace tentazione al confronto dialettico tra chi lo ama e chi lo detesta, con Fellini ci ritroviamo di fronte a uno dei simboli più amati del bel paese nel mondo.

Personaggio di rilevanza internazionale e tra i registi cinematografici più amati di sempre, Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 – Roma, 31 ottobre 1993) è stato regista, sceneggiatore, fumettista, illustratore e scrittore. Scomparso trent’anni fa, ha esercitato un’influenza enorme sulla cultura mondiale e sull’immaginario artistico e collettivo del dopoguerra. Per la grandezza del nostro, rimandiamo evidentemente ai contenuti che gli scrittori e gli artisti con i loro contributi offriranno in questo volume e nell’evento. In questa occasione siamo orgogliosi di “ricordare” l’importanza culturale e artistica di questo autentico genio, patrimonio nazionale e mondiale, mai troppo celebrato.

L’edizione XX+III di Arte in Arti e Mestieri, intitolata quest’anno Favoloso Fellini!, è aperta ormai a contributi artistici e culturali diversi, includendo la letteratura, la musica e il fumetto, fornendo spazio ai linguaggi tradizionali dell’arte (disegno, pittura, scultura, incisione ecc.) e a quelli più attuali come l’installazione, la performance, il video. La sezione “storica” è dedicata alle fotografie ritraenti Fellini e il suo mondo, alle locandine del suo cinema e a opere d’arte a lui dedicate. Parte cospicua dell’esposizione è riservata ad artisti invitati dal curatore direttamente, cui si affianca la sezione a concorso “Under 40” intitolata all’artista Teo De Palma.

 

Favoloso Fellini!: il libro

Come già nel biennio precedente, anche quest’anno abbiamo concepito un volume che non si riducesse soltanto al catalogo della XX+III edizione della Rassegna; il tema scelto e la pluridisciplinarità delle collaborazioni ha richiesto che fosse un libro composito contenente preziosi contributi appositamente ideati e realizzati da artisti, poeti, scrittori e saggisti in omaggio a Fellini. Volevamo proporre un libro che fosse da leggere oltre che da guardare, da collezionare oltre che da sfogliare, da scoprire attraverso percorsi volta a volta differenti, seguendo il momento, il gusto, l’interesse e l’estro del lettore/spettatore.

Questo volume che state sfogliando apre con i versi di alcuni poeti contemporanei in omaggio al genio riminese: si va dai funambolici Anagrammi per Federico Fellini di Franco Carrera agli equilibrismi esistenziali di Quasi 9 di Mauro Carrera, dalla sintesi puntuale di Felliniano Fellini di Oronzo Liuzzi al confronto profondo di Al nostro Federico di Gian Ruggero Manzoni, dall’espressionismo acrostico Poesia non consolatoria di Giorgio Moio allo schematismo visivo di Felliniana di Gian Paolo Roffi.

Il senso di questo nostro affettuoso e sincero omaggio emerge anche da alcuni interessantissimi saggi: il colto e puntualissimo Fellini Blues di Gianfranco Angelucci, L’Intervista a Fiammetta Profili di Mauro Carrera, il colorato L’incontro con “Fellini” e “Federico” di Mauro Paganelli, l’intrigante Fellini, Evola e il mago Rol: amicizie e frequentazioni fuori dal normale di Guido Andrea Pautasso, il surreale Federico Fellini. Un incontro mancato di Lamberto Pignotti, il dotto Nostaglia per il sacro attrazione per il moderno. La dolce vita (1960) di Federico Fellini di Claudio Siniscalchi e il curioso Fellini, Dante, i fumetti… di Alessandro Zontini.

Dopo questa ricchissima parte testuale, inizia finalmente la Galleria delle opere in mostra. 

 

Gli Artisti Invitati

 

Paolo Albani, Sergio Borrini, Hector Oscar Canale, Nadia Nava omaggiano direttamente il Maestro di Rimini con delle elaborazioni fotografiche digitali. Nella sua Foto Spiritica (omaggio a Federico Fellini) Albani allude all’inclinazione esoterica del Regista, ritraendosi come gli spiritisti d’antan con l’ectoplasma di Karl Marx. Intervenendo delicatamente con matite e pastelli su un’immagine digitale, Borrini evoca i più iconici tra I ricordi di Federico. L’aspetto fiabesco della cinematografia felliniana emerge tutto insieme in Había una vez… (C’era una volta…) di Canale. Con Il burattinaio, Nava ci ricorda l’abilità felliniana di guidare gli interpreti verso i loro personaggi, quelli memorabili che hanno segnato il nostro immaginario.

Bruno Aller, Giuseppe Calandriello, Fernanda Fedi e Gino Gini si muovono tra la potenza dell’immagine, la forza del carattere e il valore traslato della poesia visuale. In A Fellini: Amarcord, Amar(i) Ricord(i), Aller ci mostra tutto intero il potenziale evocativo del ricordo, della parola, del carattere, che assume – ben più dell’immagine – un valore decorativo quasi fantastico. L’opera di Calandriello dichiara nel titolo Avevo assoldato anche degli attori tragici, ma ho preferito che rappresentassero delle farse la concettosità straniante della sua poesia asemica. La città delle donne – Femminilità e sogno nel cinema di Fellini è l’angolo di visuale che prende in considerazione Fedi. Con un’antonomasia lampante Gini ci rivela come Fellini sia innegabilmente Dalla parte dei poeti (n.3).

Grazia Badari, Gianantonio Cristalli, Teo De Palma, Arianna Loscialpo declinano il loro tributo con una denotazione diretta. Zampanò e il suo magico mondo sono evocati dalla favola di Badari. Cristalli materializza a tutto tondo la generosità memorabile de la Gradisca. Con la sua ultima opera, il mio amico Teo De Palma ci ricorda: Io mi ritrovo il vecchio cuore. L’eccessiva fisicità muliebre prende il centro della scena nella Figura sdraiata di Loscialpo.

Angelo Bianchi e il Gruppo Sinestetico anche questa volta impiegano il video e ci mettono la faccia. Con il suo cortometraggio animato Federico e il vento Bianchi soffia un sospiro di pura poesia. La video/performance del Gruppo Sinestetico, in collaborazione con il M° Fabio Bacelle è un’effettiva e allusiva Prova d'orchestra Sinestetica che Fellini avrebbe gradito.

Anna Boschi, Maurizio Osti, Gian Paolo Roffi dal confine tra Emilia e Romagna, fanno eco al grande Maestro. Gli esercizi di Ammirazione di Boschi si materializzano direttamente e paratestualmente su un volume dedicato al regista. Osti con il suo Polaportrait Fellini/Bandoli suggerisce un’icona contemporanea alle nostre fantasticherie. Con il suo elegante collage “Ciak” a Federico Fellini, Roffi testimonia il sincero omaggio di una generazione cresciuta con i suoi film.

Dario Brevi, Andrea Cesari, Ruggero Maggi, Andrea Pellicani, ci consegnano frammenti liturgici di un mito. Marcello come here è la frase che ciascun uomo sulla terra avrebbe voluto gli fosse rivolta almeno una volta, e Brevi ce la regala come una sacra, bellissima icona di desiderio e felicità. Con un classico bianco e nero, tra incisione e collage, Cesari ci sussurra l’Autentico messaggio del regista, come una rivelazione. L’acqua è come uno sguardo che non nasconde nulla è l’assoluta verità che, con grande eleganza, ci svela Maggi. Pellicani, giocando tra parole e raffinata fragilità, ci dice “Buona la prima!” (La parabola di F.F.).

Luca Compiani, Paolo Pasotti, Giovanni Tommasi Ferroni, Francesca Tosi, ci raccontano Fellini tra disegno e pittura. La Natura morta con paesaggio di Compiani è un perfetto rebus metafisico, un distillato felliniano. Pasotti, con virtuosismo ricercato, racconta in celluloide ancora la fortuna de La dolce vita. E che dire di Tommasi Ferroni che reinterpreta epicamente una Variazione sulla scena d’apertura de La dolce vita? E infine i colori e la gioia, ché con Tosi È sempre carnevale.

Nero Corsa, Giovanni Fontana, Lamberto Pignotti vanno alla radice del rapporto parola/immagine. Come un ordinato collage infantile, l’opera di Corsa ci rende ragione del complesso Carattere felliniano. Colto il rimando (felliniano), il colto (Fontana) rimando, rimandò il colto (senso): E la nave va. Ogni opera di Pignotti è ormai un piccolo gioiello, quello del professore mancato di Amarcord.

Maria Cristina Crespo, Mauro Davoli, Marisa Facchinetti si muovono sicuri tra poesia e gioco. Il Calamaio di Gelsomina con lettera di Federico è un puro distillato di lirismo, un regalo prezioso di Crespo. Come ha fatto anche questa volta Davoli a cogliere – a suo modo, inconfondibile – con La trottola il senso esatto della poetica felliniana. Con i colori, i colori, Facchinetti ha tradotto per evidenza i Pittofotogrammi Fellini.

Barbara Grossato, Vincenzo Palombo, Valdi Spagnulo si espongono in ardue connotazioni felliniane. I Sentimenti estetici di Grossato condensano le letture possibili del “caso Fellini”. Il simbolismo assoluto di Palumbo si traduce ne L’occhio del genio attraversa la verità. Notte tempore, Spagnulo s’accostò al senso, con l’ansia costante di smarrirlo alla prima occasione.

 

Il Premio “Teo De Palma”

La Sezione a concorso (Under 40) è intitolata quest’anno all’artista Teo De Palma, invitato alle passate edizioni della Rassegna e scomparso recentemente. È nelle intenzioni della Fondazione “F. Bertazzoni” e del curatore ricordare in questa occasione l’artista e l’uomo, che ha lasciato un segno profondo nella memoria della Rassegna e di coloro che lo hanno conosciuto.

Per la selezione e l’assegnazione del Premio, quest’anno la Fondazione “F. Bertazzoni” si è avvalsa di due commissioni qualificate che si sono trovate concordi nel verdetto finale. Dopo la scelta delle opere ammesse alla fase finale del Premio, effettuata in data 31 maggio 2023, da parte della Commissione Selezionatrice, il 30 giugno 2023 si è riunita la Commissione Giudicatrice composta da Fabrizio Binacchi giornalista; Giovanni Marani, Presidente della Fondazione Scuola di Arti e Mestieri “F. Bertazzoni”; Ivan Ongari, Sindaco del Comune di Suzzara; Stefano Roffi, curatore; Alessandro Zontini, collezionista. 

I giurati della Commissione Giudicatrice sono stati concordi nell’assegnare il Premio “Teo De Palma” al libro d’artista Il cinematografo è un giocattolo meraviglioso - Carousel illustrato di Chiara Troisi, per l’efficace sintesi dell’universo felliniano realizzata con brillante perizia. Mauro Carrera ha invece scelto personalmente le opere I got stripes di Carlo Alberto Rastelli e Il Visionario è l'unico realista di Antonella Romano per conferire loro ex aequo il Premio del Curatore per la straordinaria qualità delle opere presentate alla rassegna.

La Commissione Giudicatrice ha segnalato inoltre l’iconico La Strada di Jonathan Mavrovic, l’espressivo Tratto e mezzo di Bianca Montingelli e l’eloquente Il Circo della Vita di Alessia Maria Palermo

Anche le opere di Margherita Adinolfi, Umberto Agostino, Veronica Bragalini, Silvia Cogo, Maria Teresa De Prisco, Denise De Tomi, Valentina D'Elia, Francesca Filicaia, Serena Gamberini, Isabella Maria Gisotti, Michela Mascarucci, Zibo Meng, Federica Parizzi, Vito Polito, Stefanita Popa, Melisa Preci, Anita Roscini, Matteo Ruggieri, Giacomo Sala, Anthea G.M. Vecchia, Costanza Zaetta e Zavoli Agnese, scelte come le precedenti dalla Commissione Selezionatrice, sono state apprezzate dalla Commissione Giudicatrice.

Per questa XX+III edizione di Arte in Arti e Mestieri – che quest’anno ha per titolo Favoloso Fellini! – il mio ringraziamento va alla Fondazione Scuola di Arti e Mestieri “F. Bertazzoni” – nelle persone del Presidente Giovanni Marani, del Direttore Alberto Ferrari, di Laura Leo e di tutti i collaboratori – che ha lavorato con straordinaria professionalità questo evento, ad Elena Fermi, alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, all’Archivio Ferraina di Milano, agli artisti, agli autori, ai collaboratori, alle istituzioni e agli sponsor che hanno reso possibile questa importante rassegna e questo bellissimo libro di cui andiamo davvero orgogliosi.

Mauro Carrera