Scuola di Arti e Mestieri F. Bertazzoni Suzzara

Edizione 2020

Vent’anni di una storia artistica italiana. Arte in Arti e Mestieri 2001-2020


E come quei che con lena affannata,

uscito fuor del pelago a la riva,

si volge a l’acqua perigliosa e guata,

così l’animo mio, ch’ancor fuggiva,

si volse a retro a rimirar lo passo

Dante Alighieri, Comedia, canto I, vv. 22-26

2020 annus horribilis/mirabilis

Il 2020 si annunciava come un anno straordinario. In quest’anno avevo in uscita dei libri importanti e avrei dovuto inaugurare un numero rilevante di piccole e grandi esposizioni, tra cui quella su Dante a Palazzo Roncale a Rovigo, l’altra splendida alla Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo e ancora presentazioni presso i Musei Civici di Reggio Emilia, il Museo “Ettore Guatelli” di Collecchio, gli eventi legati a Parma 2020 Capitale Italiana della Cultura e – last but not least – la grande mostra celebrativa per i vent’anni di Arte in Arti e Mestieri. Il perentorio e inappellabile fermo imposto dal diffondersi del Covid-19 ha congelato – quando non cancellato – tutto. Avremmo forse dovuto perderci d’animo?

In tanti sono venuti a mancare quest’anno. Tra essi non possiamo dimenticare Christo Yavachev (Gabrovo 1935 – New York 2020) il più celebre rappresentante della Land art e l’italiano Germano Celant (Genova 1940 – Milano 2020), critico d’arte e curatore che ha lasciato un segno nella storia dell’arte al pari d’un artista. Entrambi hanno caratterizzato la storia della cultura recente, la loro scomparsa ha segnato la fine di un’epoca. Avremmo forse dovuto cedere alla nostalgia dei tempi che furono?

Da tre anni ormai ci preparavamo con grande impegno alla fatidica XX edizione del Premio “Arte in Arti e Mestieri” ma, come per altri grandi eventi culturali, una pandemia ha reso decisamente più ardui i nostri sforzi. “Pandemia” – dal greco pan-demos ovvero “tutto il popolo” – è una parola che abbiamo sentito continuamente durante questi ultimi difficili mesi, ma che non smette ancora di procurarci uno sgradevole brivido lungo la schiena. Avremmo auspicato che piuttosto l’arte diventasse “pandemica”; gli sforzi della nostra rassegna negli ultimi anni andavano in questa direzione e sembravano aver invertito una tendenza che molto ci aveva preoccupati nella prima metà del decennio ormai trascorso. Non è andata così, purtroppo, anzi la crisi economica conseguente il contagio non solo non ha risparmiato il mondo della cultura, ma ne ha evidenziato la fragilità e la scarsa considerazione nel nostro Belpaese, che tanto della sua straordinarietà invece gli deve. Ma se in vent’anni di attività abbiamo dimostrato qualcosa, è che siamo entusiasticamente ostinati e che abbiamo le spalle larghe. Come i contadini di quest’area padana, come le artiste e gli artisti di tutto il mondo.

Rendez-vous incontournable

“Gli anniversari con cifra tonda sono in genere occasioni di bilanci consuntivi” scrivevamo esattamente dieci anni fa e quanto su scritto vale ora ancor di più. Giunti in un batter di ciglia alla ventesima edizione della nostra Rassegna, è di nuovo il momento di fare le nostre considerazioni a riguardo. Con quattro lustri di vita, ci sentiamo maturi ma ancora giovani e il nostro intento in questa sede non è di certo quello di una compiaciuta autocelebrazione, quanto piuttosto quello di guardare avanti, ben consci però del tratto di strada già percorso.

La mia partecipazione alle ultime quattordici edizioni (2007-2020) di “Arte in Arti e Mestieri”, in qualità di membro della commissione selezionatrice, il mio ruolo di curatore della sezione “fuori concorso” ad invito (dal 2007 al 2009), delle mostre collaterali (dal 2010 al 2012) e dell’intera manifestazione dal 2012, mi consente un punto di vista senz’altro privilegiato sulla storia della Rassegna.

I premi

Dal 2001 al 2008 Arte in Arti e Mestieri ha conferito due premi assoluti (fino al 2006 senza limiti di età). Dal 2009 al 2016 la Rassegna ha previsto due premi per la sezione “Artisti”, destinati ad artisti di età inferiore ai 40 anni, e prima (2009) uno e poi (2010-2016) due premi per la Sezione “Allievi”, destinati a studenti degli Istituti d’Arte (fino al 2011), dei Licei Artistici e delle Accademie di Belle Arti di età inferiore ai 25 anni. A partire dal 2011 è stato introdotto il Premio alla Carriera destinato ad una figura esemplare del panorama artistico, dal 2014 il Premio NebbiaGialla e dal 2015 il Premio del Pubblico, espresso dai “like” sulla pagina ufficiale di Arte in Arti e Mestieri. A partire dal 2017 la sezione “Artisti” è diventata sezione “Young”, la sezione “Allievi” è stata sostituita dalla sezione “Licei” – aperta agli studenti dei Licei Artistici (con un solo premio) – e infine è stato istituito un premio per la sezione “Over”, destinato ad artisti di età superiore ai 40 anni.

I due vincitori del concorso fino al 2008, quelli della Sezione “Artisti” dal 2009 al 2016 e quelli della Sezione “Young” dal 2017 al 2019 hanno ricevuto come premio l’organizzazione di un’esposizione personale o di entrambi simultaneamente. Le mostre premio hanno sempre avuto luogo a Suzzara: per le edizioni dalla prima alla decima (2001-2010) nei locali della gloriosa Galleria 2E, gestita dall’omonima Associazione Culturale; per l’undicesima e la dodicesima (2011-2012) in diversi spazi espositivi; dalla tredicesima alla quindicesima (2013-2015) nel frequentato Centro Piazzalunga Cultura; dalla sedicesima alla diciottesima (2016-2018) presso le sale della Galleria del Premio e per la diciannovesima (2019) eccezionalmente all’interno della Fondazione Scuola di Arti e Mestieri “F. Bertazzoni”.

I premiati

Era il 2001 quando nasceva il Premio Arte in Arti e Mestieri e dal testo in catalogo se ne evinceva una vocazione prudentemente “locale”, con la partecipazione di 24 artisti individuati nelle province di Mantova e Reggio Emilia. La Commissione preposta – Carlo Bondioli, Bruno Consolini, Lorena Corradini, Alberto Ferrari, Renzo Gualtieri, Antonio Magnani e Gilberto Zacchè – premiò con una mostra personale il giovane reggiano Fabio Rota, per l’olio su tela Un ricordo, e la suzzarese Antea Pirondini, anche lei per un olio su tela ispirato al canto XIII dell’Inferno dantesco. Rota iniziava a cimentarsi con una pittura che trovava il suo soggetto di elezione nelle figure femminili; Pirondini era espressione del genius loci e di quella pittura, tutta padana, a metà strada tra il paesaggio e l’informale.

Alla seconda edizione (2002), parteciparono 25 artisti, anche questa volta provenienti dalle province di Mantova e Reggio Emilia. La Commissione – Azeglio Bertoni, Carlo Bondioli, Gilberto Cavicchioli, Bruno Consolini, Alberto Ferrari, Renzo Gualtieri, Antonio Magnani – premiò con una mostra personale due artisti entrambi suzzaresi (per nascita o elezione): Claudio Cattini, con un acrilico su tavola intitolato Il labirinto della vita, dal tema fantastico e dall’ispirazione metafisica; Carlo Moretti con Vasi, una tecnica mista su tela, dal gusto tradizionalmente naïf.

Nel 2003 parteciparono alla Rassegna 16 artisti reclutati non più in un rigido perimetro territoriale. La Commissione – composta da Carlo Bondioli (presidente), Antonio Magnani, Gilberto Cavicchioli, Bruno Consolini, Alberto Ferrari, e dal curatore della mostra Renzo Margonari - attribuì le mostre personali a due giovani donne, la veronese Elisa Paiola, per il suo Ritratto, un olio su tela dalla figurazione espressionista, e la trentina Vera Tait, per il suo acrilico su compensato (senza titolo), primo esito di una ricerca informale e gestuale.

Ad Arte in Arti e Mestieri 2004 parteciparono 24 artisti. La Commissione esaminatrice – Azeglio Bertoni, Carlo Bondioli, Maurizio Bortolini, Liana Bortolon, Nicoletta Cadallora, Bruno Consolini, Alberto Ferrari e Antonio Magnani – premiò con la mostra personale il pittore parmigiano Andrea Terenziani per Città in barca, tecnica mista su tela fortemente materica, e, per la prima volta, uno scultore, il milanese Simone Caldognetto, per la sua colata in gesso Paesaggio mentale 4 di matrice spazialista.

Per la Rassegna che chiudeva il primo lustro (2005), il curatore Azeglio Bertoni, si avvalse in Commissione dal critico Marzio Dall’Acqua. Furono scelte come opere vincitrici: Uomo caduto dell’altoatesino Martin Kölleman, una scultura accademica in cemento francese di sicuro valore formale, e Kartinoki Tracce 5 del parmigiano Massimo Preti, una tecnica mista su tela affine alla poetica informale.

Il 2006 fu l’anno della prestigiosa collaborazione con il 45° Premio Suzzara di Claudio Cerritelli. Nella sezione a libera partecipazione, organizzata dalla Fondazione Scuola di Arti e Mestieri, vinsero due belle opere figurative: la matita e pennarello su carta (senza titolo) della parmigiana Carlotta Balestrieri, sensibile ai nuovi progressi del realismo, e il grande olio su tela Larvale II del tortonese Claudio Magrassi, più decisamente iperrealista.

L’edizione 2007, per la quale fui invitato per la prima volta in qualità di critico, la vinsero il mantovano Rossano Cortellazzi con Cassettone, ricercato olio su tavola di intenzionale “maniera” pittorica, e il sassuolese Michele Sassi con Il tatuaggio, vibrante scultura in marmo statuario in cui si esalta la sua plastica eccezionalmente meticolosa.

L’iperrealista olio su tela del bolognese Matteo Nannini Through darkness II e la delicata terracotta patinata e legno Acqua, terra, aria della reggiana Azzurra Fiaccadori furono le opere vincitrici dell’ottava edizione (2008). Se l’opera di Nannini apparve stupefacente per il suo modernissimo formalismo, quella di Fiaccadori si espresse con un tono più elegiaco.

La nona edizione del Premio (2009) vide come vincitori per la “Sezione Artisti” la bresciana Roberta Pancera, con la sua puntasecca su PVC dal titolo Spiraglio, e ancora il mantovano Rossano Cortellazzi, eccezionalmente premiato una seconda volta, per il suggestivo dittico di olii su tavola La velocità del tempo. Per la prima volta, a partire da questa edizione, ai due premi in concorso, si aggiunse una borsa di studio “Sezione Allievi” per gli studenti degli Istituti d’Arte, dei Licei Artistici e delle Accademie di Belle Arti, assegnata al giovanissimo mantovano Eros Castiglioni per il suo graffito su gesso dal titolo Volto di donna.

L’edizione del decennale (2010) fu una tappa fondamentale nella storia del Premio e vide il successo del reggiano Luca Prandini con Rimbalzi, scultura in marmo ordinario di Carrara, e della vicentina Lisa Sabbadini con l’olio su tela Pubertà. La borsa di studio andò a Enrica Cucca per il suo disegno Ritratto femminile e a Luca Hallenstein per la scultura (senza titolo) in legno di ciliegio.

La Rassegna che inaugurò il nuovo decennio (2011) fu all’insegna della figurazione per entrambi gli artisti vincitori: il carpigiano Daniele Martignoni, con un materico olio e gessi su tela dal titolo Mercedes IV, e il genovese Francesco Tromba, con un iperrealista olio su tela dal titolo In coda. Due borse di studio furono attribuite a Riccardo Galimberti per l’olio su tela L’osservatorio sul canneto e a Ilenia Locci per la scultura in creta refrattaria Uccello.

Qualcosa stava cambiando nella Rassegna che iniziò ad aprire a linguaggi artistici meno tradizionali, provando a svincolarsi progressivamente da implicazioni territoriali. I vincitori di Arte in Arti e Mestieri 2012 furono il parmigiano Niccolò Madoi con l’olio su tela Adidas Stan Smith, e il trevigiano Francesco Geronazzo con il dittico acquaforte e acquatinta Superbo In-forme. Le borse di studio furono concesse a Federico Aprile per l’olio su tela Pensieri, a Jessica Ferro per la sorprendente tecnica mista su carta Leptinotarsa Decemlineata (le dorifore) e all’allieva Alessia Murgia con l’opera Vecchio Cairo.

A partire dall’anno seguente, assunsi direttamente la cura dell’intera manifestazione, invitando ad aggiungersi alla Commissione Selezionatrice – invariabilmente composta ogni anno dal Direttore della Fondazione Alberto Ferrari e me – artisti di grande esperienza. Nel 2013 volli il fotografo parmense Mauro Davoli. Qualcosa effettivamente era cambiato: lo attestano le due vincitrici dell’edizione, la fotografa parmigiana Gloria Dardari con Luft - 02, una doppia esposizione in stampa in bianco e nero giclée di ricercato equilibrio, e la pittrice argentina Lucia Guadalupe Guillén con Arrabbiata, un olio su tela di notevole forza emotiva. Le borse di studio furono conferite a Stefani Cognata per la tecnica mista Weltanschauung e a Nicholas Perra per l’incisione Quarta dimensione I.

Per l’edizione 2014 invitai nella Commissione Selezionatrice l’artista parmense Renzo Dall’Asta e lo scultore Azeglio Bertoni, quell’anno Presidente onorario della Rassegna “Arte in Arti e Mestieri”. Ancora altre due vincitrici: la veneziana Jessica Ferro – già vincitrice nel 2012 della nostra borsa di studio – con Apis Mellifera, xilografia/monotipo su tela, e la latinense Francesca Cucchiarelli, con la macro fotografia NY anni ’40. Le borse di studio furono accordate a Martina Bacchi per l’acrilico Apparenza e a Esmeraldo Baha per l’olio su tela In riva al mare.

Per i tre lustri della Rassegna (2015) volli con me in Commissione il pittore milanese Paolo Collini. Risultarono vincitori due pittori molto freschi e ironici: il ternano Laris Conti con l’acrilico su tavola Fabbriche Seduction: Sad-Action, e il reggiano Massimiliano Galliani con l’olio su tela Autoritratto #3. Per il Premio Sezione “Allievi” furono designati: Alessandro Armento con la tecnica mista su carta Orizzonte avverso e ancora Martina Bacchi con l’acrilico L’attimo fuggente. Il Premio del Pubblico arrise a Ciro Chianese.

Per la XVI edizione di Arte in Arti e Mestieri (2016), inclusa a pieno titolo nel programma di Mantova Capitale Italiana della Cultura, richiamai in Commissione il pittore Renzo Dall’Asta. Il premio fu assegnato a due giovani artiste romane, Lucia Crisci per una stoffa e stampa su plexiglass (senza titolo), e Cristina Orfanò per l’incisione calcografica Uomini erranti. Il Premio Sezione “Allievi” andò a Elisa Pellizzari, per l’acrilico e olio su tela È invisibile, e a Daniele Sciacca, per la scultura ceramica Avans. Il Premio del Pubblico giunse a Maria Tirotta.

Nel 2017 invitai in Commissione lo scultore bolognese Gian Antonio Cristalli. Forse per una diffusa inquietudine sociale fu un’edizione letteralmente “a tinte fosche”: una dominante cromatica nera sembrava permeare l’intera mostra. Vinsero (Premio Sezione “Young”) ancora due giovani donne dai nomi fiabeschi: la mantovana Elisa Cornacchia, con l’incisione calcografica Sogni di realtà, e la ternana Chiara Fantaccione, con il libro d’artista Non luogo comune. Il Premio Sezione “Over” fu conferito a Giuseppe Branà, il Premio Sezione “Licei” ad Aurelia De Luca e il Premio del Pubblico a Pasqualina Apuzzo.

Ormai giunta alla sua compiuta “maturità” (2018) la Rassegna, nella sua diciottesima edizione, segnò un momento importante nella sua storia. Ancora una volta fu Renzo Dall’Asta a coadiuvarmi in commissione. Vinsero (Premio Sezione “Young”) nuovamente due giovani artiste: la fotografa bolognese Sofia Campanini con Lapse light 1, un’elegantissima fotografia digitale, e la lucchese Camilla Gurgone con Some clothes to read, un’intelligente opera che vedeva la commistione di tecniche incisorie e presentazione concettuale. Il Premio Sezione Artisti Over fu conferito a Paola Babini, il Premio Sezione Licei a Noemi Rebuttini, il Premio del Pubblico ancora alla brillante Camilla Gurgone.

Per l’ultima edizione del decennio (2019) ho avuto al fianco nuovamente il collega d’elezione Renzo Dall’Asta che, con la consueta competenza, mi ha aiutato nella selezione. Tra le opere proposte, invero tutte di qualità non comune, sono state scelte (Premio Sezione “Young”) Giaguaro, scultura di stoffa cucita su filo di metallo del romagnolo Alessandro Turoni e Made in Italy - Save the pizza, pennarelli su cartone d’asporto per pizza della rivelazione Ricardo Aleodor Venturi, talentuoso artista pesarese cui è dedicata un’importante personale in Arte in Arti e Mestieri 2020. Il Premio Sezione “Over” è andato allo scultore Luigi Marmiroli, Il Premio Sezione “Licei” ad Anna di Tullio, il Premio del Pubblico a Rosa Maria Simonetti.

Arte in Arti e Mestieri 2020

In questa XX edizione della Rassegna sono esposte le opere vincitrici delle precedenti edizioni, quelle recenti dei vincitori e alcune di artisti – giovani e di lungo corso – da me espressamente invitati per celebrare la ricorrenza. A questo ristretto gruppo di ospiti appartengono: Martina Bacchi, Fausto Beretti, Mariella Bettineschi, Sergio Borrini, Massimo Canuti, Gian Antonio Cristalli, Pietro Dente, Fernanda Fedi, Riccardo Galimberti, Gino Gini, Maria Priya Grimaldi, Daniele Lugli, Teresa Maresca, Lisa Martignoni, Nadia Nava, Andrea Pellicani, Elisa Pellizzari, Antonella Romano, Alessandra Sarritzu, Ambra Scali, Laura Scopa e Valdi Spagnulo.

Lasciateci fare un bilancio…

Dal 2001, anno in cui nasceva il Premio, i passi avanti fatti dalla manifestazione sono sotto gli occhi di tutti. Ha attraversato due decenni del nuovo millennio crescendo costantemente per importanza e qualità artistica della proposta. Dalle edizioni del primo decennio il numero degli artisti iscritti a partecipare è andato costantemente aumentando e con esso è andata migliorando la qualità delle opere, raggiungendo nelle ultime edizioni risultati decisamente significativi. Le ragioni di questo successo sono essenzialmente due: innanzitutto il progressivo allargamento del novero dei concorrenti ben oltre il confine territoriale suzzarese e padano, e in secondo luogo il circolo virtuoso che si è innescato tra il livello della Rassegna – anche grazie a inviti curatoriali – e quello degli artisti partecipanti, che hanno mutuamente contribuito alla crescita l’uno dell’altro.

Nei vent’anni trascorsi insieme abbiamo apprezzato la storia degli artisti ormai affermati e auspicato il futuro delle giovani promesse che si affacciano alla ribalta nazionale. Per alcuni artisti il premio ha rappresentato una consacrazione e un’attestazione di stima del percorso intrapreso, per altri il punto di partenza per una brillante carriera.

La Rassegna si è dimostrata nel tempo un vero e proprio saggiatore dell’arte contemporanea: sensibile ai continui mutamenti del panorama culturale, ma stabile nella sua identità, ha influenzato il rinnovamento del gusto del suo pubblico. Sono stati, questi, anni di incessante impegno professionale, autentica passione e infaticabile esame delle più significative ricerche in campo artistico al fine di mostrarle ad una platea sempre più smaliziata.

I ringraziamenti

Alla fine di questo rapido excursus, un mio personale ringraziamento va ad Angelo Bianchi e a tutti i suoi predecessori, per la gradita presenza e per il valore esemplare della loro esperienza artistica; ai membri della Commissione Selezionatrice e della Commissione Giudicatrice di quest’edizione e delle precedenti, per la competenza e la puntualità del loro giudizio; a Carlo Bondioli, senza il quale non staremmo neanche a parlare di questa manifestazione.

Un mio sincero “grazie” va: a Giovanni Marani, Presidente della Fondazione “F. Bertazzoni”, che rende possibile continuare questo Premio con una direzione intelligente e innovativa; ad Alberto Ferrari, Direttore della Scuola “Arti e Mestieri”, imprescindibile organizzatore della Rassegna; a Cristina Manara, Responsabile amministrativo della Scuola nonché inappuntabile presentatrice della Rassegna; a Chiara Gallo (preziosa collaboratrice) e a tutto il personale della Scuola “Arti e Mestieri” per il fondamentale aiuto fornito nella realizzazione della Rassegna e del catalogo; all’eccellente e storico chef Fabio Bettegazzi, all’impeccabile maître di sala Giuseppe Donato e ai loro allievi per i rinfreschi offerti alle inaugurazioni degli ultimi anni; ai professori della Scuola Comunale di Musica e ai loro allievi per i concerti proposti alle vernici e a tutti coloro che a vario titolo hanno collaborato per il buon esito della manifestazione.

Ci piace concludere con l’impegno di proseguire con sempre maggiore dedizione nella straordinaria vicenda culturale rappresentata da questo Premio, che molto ha fatto e molto ancora farà per l’arte in Italia.

Parma, a vent’anni dall’inizio.

Mauro Carrera